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  • Francesco Penta

QUALITÀ O QUANTITÀ?! IL CORAGGIO DELLE (IN)TOLLERANZE

Abbiamo letto l'ultimo comunicato inerente il regolamento degli impianti di gioco con specifico riguardo le dimensioni dell'area di gioco.

Tutto confermato rispetto all'ultimo regolamento edito nel 2019 ad eccezione della serie B e della serie A2 femminile (i due campionati cadetti) per i quali la tolleranza per le misure minime in lunghezza é stata raddoppiata ( dal 3% al 6%). Se da un lato é apprezzabile l'attenzione prestata dal Consiglio Direttivo per le neopromosse alla serie A2 maschile e serie A femminile, consentendo loro di giocare in deroga per il primo anno qualora il loro campo di gioco non abbia le misure per la categoria superiore, dall'altro, ad un’analisi attenta, portare di default la tolleranza al 6% per le misure in lunghezza dell'area di gioco per la serie B e la A2 femminile significa, di fatto, consentire la pratica di questo sport in meno di 32 metri x 16.

Avevamo condiviso le recenti decisioni sul comunicato N.1, sempre riguardanti le regole di gioco, in merito alla maglia del portiere di movimento che certamente, a fronte di un sacrificio delle societá che dovranno spendere qualcosina in piú per i kit di gioco, significano un passo in avanti dal punto di vista dell'immagine complessiva del nostro sport. Un messaggio positivo, di progresso.

Due passi indietro, invece, rappresenta l'abbassamento (come regola generale) delle dimensioni dell'area di gioco per le categorie cadette. Un messaggio negativo, di regresso.

Apparteniamo alla linea di pensiero che il futsal giocato in 31,96 x 16,00 metri sia...un altro sport.

Il basket, il volley, il tennis, tanto per citare alcuni sport consimili, hanno un‘unica misura perché i gesti tecnici attraverso i quali si esalta la disciplina richiedono un certo spazio e che quello spazio sia sempre uguale.

La stessa cosa pensiamo, semplicemente, valga per il futsal. Se il tiro di rigore e il tiro libero sono sempre alla stessa distanza, tutto il resto del gioco - se non ci sono le dimensioni adatte - diventa certamente condizionato e quindi snaturato. Spagna e Portogallo, non due Paesi a caso, impongono a tutte le categorie del nazionale le regole FIFA ( misure minime 18 x 40) mentre la nostra serie A, per esempio, può giocare, con la tolleranza, a 36,86 x 17,46.

E´ evidente l'esigenza da cui nasce una decisione di questo tipo: l'insufficienza e l'inadeguatezza dell'impiantistica in alcuni territori dell'Italia che mette in difficoltá alcuni club nel continuare a giocare nel loro impianto d'origine. Ma un conto é affrontare il problema singolo, verificarne puntualmente l'irrisolvibilitá e dare - casomai - il tempo per soluzioni alternative, altro é liberare per tutti la scelta di rimanere in un impianto inadeguato.

E un pó come dire: la cintura di sicurezza é obbligatoria anche per i passeggeri posteriori di un‘auto, ma siccome ci sono alcuni veicoli che non ce l'hanno allora togliamo l'obbligo anche per tutti gli altri.

Ci siamo sempre chiesti perché, anche per palestre e palazzetti di nuova costruzione, molto spesso, non si sia considerato in sede di progettazione le misure del calcio a 5 (40 x 20) e la risposta crediamo stia anche in questo: pur essendo uno fra gli sport piú praticati non ha una sua identitá precisa su alcuni aspetti che sembrano di contorno ma che, invece, sono fondamentali e ne condizionano il suo sviluppo e la sua riconoscibilitá soprattutto ad alto livello.

Il coraggio di andare avanti in un processo di qualitá é alternativo alla scelta di continuare in un processo che guarda solo alla quantitá.

P.S. Ci aspettavamo e ci aspettiamo qualche delucidazione riguardo alle porte. Le recenti modifiche internazionali sul regolamento di gioco, a cui le federazioni devono adeguarsi, imponevano giá dalla passata stagione l'adeguamento rispetto alle modalitá di ancoraggio a terra delle porte. Non essendo piú possibile che le stesse siano fissate con viti a terra o aste alle pareti, occorre dare puntuale e precisa indicazione alle societá rispetto a questa normativa che ha una sua ragion d'essere e che ha una sua incidenza non solo di natura pratica ed estetica ma anche dal punto di vista della sicurezza in campo.

Auguriamoci che dopo aver superato l'era della maglia con il buco non si approdi a quella delle porte con i sacchi neri delle immondizie (riempiti di sabbia).


Francesco Penta

per We For Futsal










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