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  • Antonio Dario

FINAL EIGHT TAKE AWAY

A distanza di 70 km appena ma di ben 397 giorni, si è spalancata ai nostri occhi la “Vasca” blu e rossa che da qualche stagione colora le Final Eight della serie A maschile e femminile.





Al centro del campo il logo di questa edizione ha sostituito quello di SKY. Certo bello e piú identitario sul piano dell’immagine, ma l’assenza del secondo e soprattutto di quel network, in concreto, si è fatta sentire e forte. Quasi quanto il calore del pubblico (pagante) di Faenza che aveva riempito il palazzetto e il cuore del pianeta futsal. Ma ci rifaremo, presto - spero - per entrambi.


Il menú dell’evento offriva, oltre alle gare, anche alcuni premi.


Miglior allenatore della serie A maschile (di nuovo lui Fulvio l’intramontabile, per la seconda volta consecutiva - e sarebbero tre ma la prima non l’ha voluta - senza rivali al momento in Italia in assenza di stranieri top coach); miglior allenatore della serie A femminile ( Toni Marzella, giustamente premiato per il campionato che avrebbe meritato di vincere sul campo, ma lui e la squadra ne sono stati privati senza colpa di nessuno se non del virus). A proposito di questo award, si sono di nuovo aperte le polemiche sulla differente, e discriminatoria secondo alcuni, lega del materiale con cui è realizzata la simbolica panchina. Finché qualcuno non spiega un perché, tutti sono autorizzati a dire la propria e tutti hanno aprioristicamente ragione. Mi domando se Toni avesse rifiutato di ricevere il premio, cosa avrebbe potuto innescare il suo clamoroso gesto al settore tecnico che decide sulla faccenda?

Premio al miglior calciatore ( il Cobra ha morso 7 volte in 3 gare…… basta e avanza). Come ha detto Colini sembrava un bambino isterico liberato dopo 15 giorni di cattivitá; per mercoledi prossimo stanno pensando di chiuderlo nuovamente in gabbia.

Premio alla carriera al miglior arbitro italiano, e del mondo, degli ultimi anni (l’Alessandro Malfer dal Trentino Alto Adige, che è come quando non ti spiegavi perché il piú forte sciatore del mondo provenisse da Bologna, ha fama internazionale – meritata – almeno pari del suo predecessore l’imperatore Massimo, l’augurio nostro è che ne possa seguire le orme anche come dirigente federale).





Premio al miglior portiere maschile ( M. M. da Roma che in assenza di Mamma non ha quasi mai problemi ad affermarsi come number one; la sfida in campionato fra i due sará avvincente e Michele certamente ci terrà a vincere il premio anche quando entrambi parteciperanno contemporaneamente al torneo).

Premio al miglior calciatore ( il Cobra ha morso 7 volte in 3 gare…… basta e avanza. Come ha detto Colini sembrava un bambino isterico liberato dopo 15 giorni di cattivitá; per mercoledi prossimo stanno pensando di chiuderlo nuovamente in gabbia).

Miglior portiere femminile ( l’Angelica di nome e di fatto ha allargato le sue ali per chiudere la porta, violata appena due volte in questo fine settimana).

Miglior giocatrice (Taty con il fazzoletto in mano e il pallone in mezzo i piedi ha realizzato un possesso palla personale superiore a quello della squadra avversaria che interrompeva quando decideva di andare in rete o mandarvici qualche compagna).

Fuori menú.

La prima, ma potrei sbagliare e quindi non me ne vogliano le colleghe, finale maschile arbitrata da una donna: Chiara da Biella giá arbitro internazionale che si è fatta valere ed ha soddisfatto le aspettative dei suoi osservatori. Ancora fuori menù, ed assolutamente indigesto alle difese di Acqua & Sapone e Italservice Pesaro, il portiere di movimento di Riquer, il giramondo ( e rubacuori dicono…). 5 gol su 9 con il power player roba mai vista in Italia, e almeno il doppio delle occasioni create e non finalizzate in rete per un niente, quando di solito siamo costretti a sorbirci uno sterile possesso palla di cinque contro quattro senza quasi una conclusione in rete. Medidate allenatori meditate.


Sono mancate poi, e questa senza dubbio è stata l’assenza piú dolorosa, le ragazze del Kick Off che piú di tutte hanno pagato la disgrazia di questo virus. Proprio loro che portavano sul petto l’ultimo titolo della Coppa Italia e che per il secondo anno consecutivo non hanno potuto difendere. Bella la solidarietá, sincera, del resto del circuito femminile.

Assenti dal menù.

I rappresentanti della LND.

I due selezionatori delle nazionali maggiori entrambi sinceramente e legittimamente rammaricati della decisione del settore tecnico di non autorizzare le visionature. Francesca (Salvatore), ormai lontana dal campo da oltre un anno, è stata privata dell’occasione piú unica che rara di vedere le sue atlete tutte riunite per farsi un'idea di quale potrá essere il nuovo corso della sua nazionale, e Max, piú fortunato della collega perché un pó di attivitá sin qui l’ha potuta fare, ha perso l’occasione di godersi, fra gli altri, i talentini della Todis Lido di Ostia sui quali a buon diritto ha mostrato di voler puntare.

Mancava poi il Rieti, per ovvie ragioni, ma Roberto Pietropaoli meritava una citazione perché negli ultimi anni ha sempre dato calore e colore a questo evento.

Presenti nel menù.

Il neoeletto consigliere federale Valerio Bernardi che ovviamente, e chi se non lui con orgoglio, un pó di emozione, immagino, ed invidia, ha premiato il suo miglior successore in porta.

Il Vice Presidente Federale, anch’egli neoletto, Umberto Calcagno opportunamente e giustamente chiamato a premiare il suo associato come miglior esponente della categoria in questa competizione.





Tutti, o quasi, presenti i Consiglieri della Divisione come è naturale e giusto che sia.

Perché è in queste occasioni che si compatta il gruppo e la famiglia si consolida, specialmente in questo momento di difficoltá generale, dovuta alla pandemia, nel quale bisogna programmare, cercando di sbagliare il meno possibile, il futuro prossimo.

Come dessert delizioso la finale under 19 femminile che ha premiato le due finaliste Florida e Accademia Calcio Bergamo B.

Ah! Hanno vinto Pesaro e Falconara, le Marche, come da pronostico, con fortuna ma molto merito che di solito vanno sempre assieme.


In chiusura, e sempre con il timore di aver dimenticato qualcosa o qualcuno e quindi ce ne scusiamo se ció fosse accaduto, il ringraziamento a quelli del dietro le quinte che, nella loro invisibilitá, hanno reso tutto ció, ancora una volta, bellissimo.



Antonio Dario

per We For Futsal




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