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  • Francesco Penta

ONERI, ONORI E “ONORIFICENZE” OVVERO AHI! AH! AHIMÈ!

Mentre l’Italia sembra stia uscendo dall‘emergenza e bar, ristoranti, piazze riprendono vita, colore e rumore, la stagione del futsal - che dovrebbe entrare nel suo momento clou - non trova pace.



I ragazzi di Colini che, dopo l’uscita di scena dell’Acqua&Sapone, sembrano seriamente candidati a fare il double, aspettano nervosi come studenti in attesa della data dell’esame di stato e sono stufi di ripassare... gli stessi schemi.

Il Petrarca Padova dopo 15 mesi vive la sindrome di Vo Euganeo e conta purtroppo ancora più di tre positivi alla vigilia del suo quarto di finale. Le regole (C.U. n 510 del 20/1/21) gli consentono di ottenere un ulteriore rinvio sine die, dopo che il presidente Morlino ha sfidato Giudice Sportivo e Divisione, costringendo quest’ultima, a ritrattare e annullare il C.U. n. 1242 del 29/4/21.

Il principio di quel comunicato (si gioca comunque e ci dispiace per chi è sfortunato con il COVID) che voleva salvaguardare il campionato e l’immagine di questo sport, che con tanta fatica e sacrificio le società avevano difesa per otto mesi, é apprezzabile e volenteroso ma l’esecutivo non ha saputo difenderlo e sostenerlo adeguatamente e la Corte Sportiva d’Appello ha avuto gioco facile nel dimostrarne l’incoerenza dal momento che con il C.U. 1314 del 7/5/21 (cioè appena 10 giorni dopo) la Divisione lo ha completamente disatteso (caso Cybertel Aniene / Mantova).

Le altre eccitanti notizie della scorsa settimana sono due possibili ritorni: quello di Sky e quello dell’Ingegnere.

Dopo il pessimo risultato della Tv di stato di questo anno e per via dei ricordi legati al tavolino e sgabello di Marchesi e Musti presi a pallonate a Bassano del Grappa e del dirigibile sul cielo di Pesaro, quella del possibile ritorno del Futsal di serie A su Sky appare davvero come l’arrivo della barca di salvataggio durante un naufragio. L’idea della Futsal Arena per la serie A è la giusta e naturale condizione che la pay tv ha sempre posto per garantire uno standard qualitativo degno del concetto di visibilitá.

L’idea di individuare un’unica sede per la Futsal Arena (scontata quella di Salsomaggiore vista la ricettività della Regione di Bonaccini) per ragioni di sostenibilità del progetto, è una soluzione che crea, invece, più dubbi che certezze.

Perché il contributo dell’amministrazione ospitante e il risparmio per i costi di movimentazione del campo dovrebbero compensare : A) il sacrificio delle società a non giocarsi a casa propria la partita di cartello che magari gli dá la qualificazione alla final eight (alla fine del girone di andata) o un miglior posizionamento nella griglia dei play off (alla fine del girone di ritorno); B) sostenere i costi di una trasferta (probabilmente maggiori per 20 persone di quelli della movimentazione di un campo); C) perdere gli incassi del proprio pubblico pagante; D) giocare probabilmente davanti pochissimo pubblico (come se non fosse bastato questo campionato per farci provare la tristezza assoluta degli spalti vuoti).

L’idea (imposta o scelta che sia) del lunch time è anch’essa una soluzione incerta. Gli esperti di comunicazione dicono che l’orario delle 12,30 del sabato (pur con l’assenza dei ragazzi in età scolare, degli sportivi in viaggio per il loro impegno agonistico del primo pomeriggio, dei lavoratori) rimane comunque un prime time per il grande pubblico (cioè non quello a cui siamo abituati “solito giro dei calcettisti”). Lo si spera vivamente ma si ha memoria di un unico precedente di un paio di anni fa: ore 12,30 semifinale scudetto fra Lollo Caffè Napoli e Acqua&Sapone del 19/5/19. Non è un buon ricordo sia per lo scarso pubblico presente a Scafati (che dista appena 50 chilometri da Napoli), sia per l’audience di quella gara delle 12,30 in tv sempre su Sky. Ah! Poi, per quanto bene possa pensare di questa tv, non si può non ricordare che i 5 milioni di abbonati di oggi di Sky rischiano - domani - senza serie A di calcio e la Champions non più in esclusiva, di diventare tre milioni (dei quali gli sportivi saranno una percentuale ovviamente inferiore rispetto al passato).

L’altro annunciato ritorno è quello dello storico presidente della Divisione Calcio a 5 (Ing.Tonelli per i pochi che non hanno memoria), al quale da parte del Consiglio Direttivo viene unanimemente proposta la carica di Presidente Onorario.

Ora, a parte il fatto che bisogna capire il contenuto di questa carica e se l’ingegnere poi accetterà (e non sono due aspetti trascurabili), e al di là della opinione che ciascuno può avere sulla persona dello storico dirigente, la vera notizia sta in quel consenso universale che questa proposta (facile capire da chi provenga) ha trovato in tutto il Consiglio Direttivo. Più della metà di esso, infatti, ha trascorso parte della propria vita sportiva a denigrare (rectius “insultare”) e ad attribuire al consumato dirigente ogni peggio cosa. Ci immaginiamo il giorno della “incoronazione”, nel gran Salone del CONI, la comprensibile aurea di imbarazzo che coglierà l’uno e gli altri in questo abbraccio di redenzione.


Ai più attenti poi non sarà sfuggito il commento dell’attuale Presidente, rilasciato all’indomani dei suoi primi 100 giorni di governo, quando annunciava soddisfatto la “ristrutturazione del debito” con LND, debito causato non solo dall’ultimo mandato (Montemurro) ma anche da quelli precedenti (Tonelli quater). Sono passati appena 30 giorni e la riabilitazione del secondo è cosa fatta. Ora rimaniamo in attesa da parte dell’esecutivo della Divisione anche delle annunciate due diligence finanziarie nel nome della trasparenza.


Francesco Penta

per We For Futsal









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